Bruxelles, viaggio nel cuore della Politica agricola comune (PAC)

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Bruxelles, viaggio nel cuore della Politica agricola comune (PAC)
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Bruxelles, viaggio nel cuore della Politica agricola comune (PAC)

Visitare le istituzioni europee è già di per sé una grande emozione, farlo con guide d’eccezione su invito di Dg-Agri Direzione generale agricoltura e sviluppo rurale lo è ancora di più.

Una occasione fornita ai giornalisti che si occupano di agricoltura e tutto ciò che vi ruota attorno per conoscere più a fondo quanto sia importante e fondamentale il lavoro che viene svolto a Bruxelles per il nostro presente, fatto di 500milioni di consumatori europei, e soprattutto per il futuro alimentare dei nostri figli. Un viaggio nella realtà europea che mette insieme ventotto economie, abitudini, tradizioni diverse. Realtà, queste, unificate dalla Politica agricola comune (PAC), che impegna quasi il 40% del bilancio dell’Unione europea, ed è volta a garantire uno sviluppo equo e solidale dei paesi membri e che, soprattutto, persegue una serie di obiettivi tra i quali: la stabilizzazione dei mercati, la sicurezza degli approvvigionamenti e prezzi ragionevoli ai consumatori, assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola, promuovere l’innovazione. Inoltre l’Unione europea deve affrontare anche altre sfide come la sicurezza alimentare. A livello mondiale, con una popolazione proiettata a raggiungere 9 miliari di persone nel 2050, la produzione di alimenti dovrà raddoppiare per alimentarle tutte, un impegno non indifferente per gli agricoltori. Ma anche tutelare le campagne nell’UE e il mantenimento in vita dell’economia rurale, fare fronte ai cambiamenti climatici e all’aumento dei costi dei fattori produttivi.

 

Incontro con DG Agri

 

Giornalisti a lezione

 

A illustrare le caratteristiche della nuova PAC, riformata nel 2013 e in vigore dal 1 gennaio 2015, sulla base delle esperienze maturate negli anni, come le eccedenze alimentari verificatesi in passato, oggi la PAC aiuta i 12 milioni di agricoltori europei ad adottare metodi che riducono le emissioni di gas a effetto serra, ad utilizzare tecniche agricole ecocompatibili, rispettare le norme in materia di sanità, ambiente e benessere degli animali, produrre e commercializzare le specialità alimentari delle loro regioni, fare un uso più produttivo delle foreste e delle aree boschive, sviluppare nuovi utilizzi per i prodotti agricoli in settori quali i cosmetici, la medicina e l’artigianato. Ma anche, favorire il ritorno dei giovani all’agricoltura, poiché molti infatti non considerano più l’agricoltura una professione interessante. La PAC li sostiene mediante finanziamenti per l’acquisto di terreni, macchinari e impianti. Prevede inoltre sovvenzioni per la formazione di nuovi operatori e di agricoltori già operativi che intraprendano innovazione tecnologica nella produzione.

 

Il Team Comunicazione DG Agri

 

Tutto questo costituisce una vera e propria sfida per lo sviluppo rurale nell’UE al fine anche di garantire la continuità da una generazione all’altra. Passaggi importantissimi per il futuro dell’intera Europa, illustrati in maniera estremamente chiara da John Mc Clintock, e Roger Waite della unità della DG AGRI E5. Ma anche da Daniel Rosario, portavoce CE per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale e Clémence Robin, addetto stampa del SPP.

 

Info sul lavoro in UE

 

Incontro con Xavier Pavard

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Xavier Pavard , addetto ufficio stampa per l’agricoltura e la pesca, ha invece illustrato tutto sul funzionamento del Consiglio dell’UE in relazione anche al Parlamento europeo, quest’ultimo illustrato da Jan Jakubov, EP Addetto stampa per l’agricoltura e la pesca.

 

Il Team DG Agri

 

Istituzioni europee

 

Commissione europea, incontro quotidiano con la stampa, Berlaymont press room

 

Giornalisti

 

Momenti conviviali

Momenti conviviali

 

Tavola rotonda

 

Visita in Commissione

 

Commissione

 

Nel corso dell’incontro, dal 2 al 4 marzo 2015, oltre alla presa di conoscenza dettagliata di come interagiscono Commissione europea, Parlamento europeo e Presidenza, anche la possibilità di vedere da vicino e toccare con mano il lavoro di alcuni produttori locali di indivia belga e peperoni e come viene venduta la frutta e verdura nell’asta di BelOrta, la più grande asta cooperativa d’Europa (con un fatturato di oltre 350 milioni di euro), dove tutto è meccanizzato e all’avanguardia, con maxi schermi – simili a una sala cinematografica – sui quali vengono indicate tutte le caratteristiche della frutta in vendita e vengono battute le partite al miglior offerente.

 

BelOrta

 

BelOrta Luc Peeters

 

Asta a BelOrta

 

 

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Luc Peeters responsabile relazioni esterne di BelOrta ha illustrato il business dell’azienda e ha guidato i giornalisti attraverso l’area controllo qualità, lo stoccaggio e l’imballaggio dei prodotti.

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L'area smistamento

 

Visita agli impianti 2

 

Visita agli impianti

 

Belorta, la struttura

 

Dopo la visita a BelOrta sono seguite due interessanti visite presso altrettanti produttori. La prima a Duffel, cittadina a 40 km da Bruxelles, dove Didier Algoet (Lintseheide 39/B, 2570 Duffel) e la sua famiglia coltivano dal 1994 diverse varietà di peperone all’interno di 2 ettari di serre. Un lavoro che permette di avere peperoni freschi, sani e biologici tutto l’anno, anche in pieno inverno quando fuori la temperatura è sotto zero. Questo grazie alla temperatura costante attorno ai 25 gradi, che ha reso la visita nella serra davvero piacevole. Didier Algoet ha mostrato il lavoro che svolge ogni giorno, senza tralasciare le difficoltà, l’impegno, la costanza e la cura nell’utilizzo delle materie per contrastare eventuali malattie della pianta.

 

Azienda di peperoni

 

La serra a temperatura costante

 

Didier Algoet e il suo lavoro

 

Produzione biologica

 

 

La seconda visita svolta grazie a DG Agri è a Brussegem, a 10 km da Bruxelles, alla famiglia Magnus (Mollemstraat 15 , 1785 Brussegem), dove il padre, e in particolare i figli stanno portando un grande rinnovamento nella produzione di mini indivia. Una specialità coltivata rigorosamente al buio per non far sviluppare la colorazione verde all’ortaggio che renderebbe il prodotto meno pregiato, in cassette impilate una sull’altra fino a 5 metri d’altezza, con temperatura e innaffiatura costanti. Una prelibatezza che si può gustare in più modi.

 

Indivia Belga

 

Famiglia Magnus

 

 

 

 

 

La filiera dell'indivia

 

Indivia

 

Impacchettamento indivia

 

Pronta per partire

 

 

 

Un ringraziamento speciale a Ulrika Holmström, Cornelia Smet & Monika Sikorska, media team di DG Agricoltura e Sviluppo rurale Commissione Europea che hanno organizzato il viaggio studio e accompagnato la delegazione durante tutta la visita.

Foto di gruppo

 

 

0 0 1711 22 Marzo, 2015 Flash News, Viaggi 22 Marzo, 2015

About the author

Stefania Guernieri è giornalista professionista ed esperta di comunicazione e social media. E' speaker e cura trasmissioni su eventi legati al mondo dello sport (motori, atletica, triathlon, ciclismo) e dell'enogastronomia. Nata come cronista nelle redazioni dei quotidiani, si è occupata per oltre 10 anni di cronaca nera e cronaca giudiziaria, oggi scrive come freelance per testate giornalistiche di sport, food & wine, turismo, eventi, ambiente e territorio. Ha lavorato anche nella comunicazione politica in occasione di campagne elettorali. Diplomata sommelier Ais, già responsabile dell'ufficio stampa di Slow Food Toscana, ha curato la gestione ed organizzazione di eventi legati al settore enogastronomico. E' segretaria di Arga Toscana, l'associazione di giornalisti esperti in agricoltura, ambiente, territorio, agroalimentare, pesca, foreste, energie rinnovabili che fa capo a Unarga. E' membro del consiglio direttivo dell'Associazione Stampa Toscana, e di USSI Toscana (Unione Stampa Sportiva Toscana) e fa parte della Commissione pari opportunità della FNSI. Per contattarla scrivi a: stefania.guernieri@tismagazine.com

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