Enoturismo nel mondo: Firenze attrae turismo giovane

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Enoturismo nel mondo: Firenze attrae turismo giovane
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Enoturismo nel mondo: Firenze attrae turismo giovane

Uno studio rivela come funzionano i flussi del mercato

Ci sono aspetti comuni, ma anche sostanzialmente diversi, nella ricerca condotta da Great Wine Capitals (network che riunisce 10 tra le più importanti capitali del vino mondiali tra cui Bilbao-La Rioja, Bordeaux, Città del Capo, Christchurch-South Island, Firenze, Mainz – Rheinessen, Mendoza, Porto, San Francisco-Napa Valley, Valparaiso-Casablanca Valley).

La rete in questione, nata con lo scopo di promuovere scambi culturali, sia di ordine tecnologico che accademico, oltre a sviluppare programmi di cooperazione e promuovere il turismo del vino assieme all’incentivazione delle dinamiche economiche e di marketing del territorio, ha rivelato nella sua indagine come l’enoturismo assuma diverse caratteristiche in base alle differenti esigenze di mercato. Le aziende agricole del nuovo mondo (situate nelle zone vinicole di Città del Capo-Sudafrica, Mendoza-Argentina, Christchurch-Nuova Zelanda) sono più focalizzate sul ricevere un maggior numero di visitatori piuttosto che quelle del vecchio mondo (Rioja-Spagna, Bordeaux-Francia, Porto-Portogallo, Mainz-Germania e Firenze), dove invece prodotti e servizi sono orientati verso segmenti di mercato più ristretti. Lo studio rivela inoltre delle differenze demografiche notevoli: le aziende vinicole di Città del Capo, Mendoza e Firenze attraggono una clientela più giovane rispetto alle altre regioni. In Toscana la maggioranza dei visitatori è straniera, mentre Mainz richiama principalmente frequentatori locali.
Anche i ricavi generati da prodotti differenti dal vino sono diversi: a Porto si tratta principalmente di ristorazione; a Mendoza di merchandising; a Mainz e Firenze di pernottamenti; Christchurch e Città del Capo sono specializzate nell’ospitare eventi.
Ci sono anche fattori che accomunano le differenti realtà dando così una base unica e distinguibile al settore: la vendita di vino ai turisti ad esempio rappresenta, in tutte le aree analizzate, il 50% dei profitti derivanti dall’enoturismo. Inoltre Nelle capitali oggetto d’indagine, le attività più significative sono quelle legate all’offerta gastronomica e ristorativa, oltre alla promessa di vivere un’esperienza autentica e privilegiata nel genere.

 

Marco Gasperini

0 0 2156 08 Giugno, 2014 Vino 8 Giugno, 2014

About the author

Stefania Guernieri è giornalista professionista ed esperta di comunicazione e social media. E' speaker e cura trasmissioni su eventi legati al mondo dello sport (motori, atletica, triathlon, ciclismo) e dell'enogastronomia. Nata come cronista nelle redazioni dei quotidiani, si è occupata per oltre 10 anni di cronaca nera e cronaca giudiziaria, oggi scrive come freelance per testate giornalistiche di sport, food & wine, turismo, eventi, ambiente e territorio. Ha lavorato anche nella comunicazione politica in occasione di campagne elettorali. Diplomata sommelier Ais, già responsabile dell'ufficio stampa di Slow Food Toscana, ha curato la gestione ed organizzazione di eventi legati al settore enogastronomico. E' segretaria di Arga Toscana, l'associazione di giornalisti esperti in agricoltura, ambiente, territorio, agroalimentare, pesca, foreste, energie rinnovabili che fa capo a Unarga. E' membro del consiglio direttivo dell'Associazione Stampa Toscana, e di USSI Toscana (Unione Stampa Sportiva Toscana) e fa parte della Commissione pari opportunità della FNSI. Per contattarla scrivi a: stefania.guernieri@tismagazine.com

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