di Jacopo Golisano
Nella serata di lunedì 18 luglio, Villa Smilea a Montale ha visto la presenza di Irene Veneziano, giovane pianista molto apprezzata e conosciuta nel mondo della musica, intervistata per l’occasione dal giornalista Maurizio Gori.
L’intervista si è sviluppata in un amichevole colloquio, nel quale la pianista ha mostrato la propria gentilezza e la propria passione per l’attività di musicista: “Quando si può mettere nel proprio lavoro la propria passione è la cosa più bella”.
Nata in provincia di Varese da genitori di origine siciliana e attualmente residente in provincia di Novara, il primo approccio di Irene Veneziano al pianoforte risale a quando aveva nove anni: “I miei genitori non suonano, né avevo amici musicisti. Per caso, una mia vicina di casa, una bambina con cui giocavo, iniziò a prendere lezioni di pianoforte: chiesi ai miei genitori se potevo farlo anch’io”. Da allora, il pianoforte è stato il suo “amore unico”; non ha mai avuto dubbi, non ha mai pensato di dedicarsi ad altri strumenti: “per me esisteva solo quello”.
L’artista ha poi parlato del suo percorso formativo, ricordando i maestri e i luoghi nei quali si è formata come musicista, quali il Conservatorio di Gallarate e l’Accademia Santa Cecilia, a Milano. Sollecitata dalle domande di Gori, Veneziano ha anche rievocato una sua esibizione tenuta al Teatro della Scala di Milano nel 2011, annoverandolo fra i ricordi professionali più belli: “Ho suonato un pezzo da sola e altri con quattro musicisti. Un’emozione indescrivibile”.
Altro tassello importante della sua carriera è stato il concorso Chopin di Varsavia, vinto nel 2010. Un’esperienza, ha spiegato, difficile da definire “bella”, tanta è stata la fatica, ma “veramente importante”: “Ci si sta dietro minimo due anni pensando solo a questo, si diventa ossessionati. Sono stata più di venti giorni a Varsavia, in ottobre, con un freddo lancinante. Ho perso tre chili. Un’esperienza importantissima, però, che mi ha insegnato tanto e mi ha fortificata. Mi ha arricchita, sia come esperienza in sé sia per lo studio fatto per la preparazione”.
Più in generale, per quanto riguarda i sacrifici connessi a questa professione e ai relativi effetti sulle relazioni familiari ed affettive, l’artista si è espressa in questi termini: “È difficile coordinare questa attività con le esigenze delle persone che si hanno intorno. Ho avuto due genitori straordinari, che mi hanno supportato sempre. Supportato e sopportato, due cose che vanno insieme. Il musicista ha le sue esigenze: lo studio richiede concentrazione, rispetto degli spazi, orari da far combaciare”.
Attualmente, la pianista ha un’attività concertistica costante sia da solista che con altri musicisti. Altra passione molto forte e in continua crescita è l’insegnamento, che pratica sin da quando era molto giovane: “Il primo corso estivo lo feci a Cutigliano e da quel momento ho cominciato ad avere tante richieste. Negli ultimi tre anni ho iniziato ad insegnare anche al conservatorio”.
Per quanto riguarda i progetti futuri, Irene Veneziano ha in programma, a settembre, una serie di concerti in Germania e, a breve, registrerà un nuovo cd, che uscirà fra poco. Durante la serata, la pianista ha anche eseguito un brano tratto da questo suo prossimo lavoro.