Il museo di Charlie Chaplin, a Corsier-sue-Vevey in Svizzera, è stato inaugurato nell’aprile di quest’anno e consente di entrare in due realtà del grande artista: quella della vita personale e quella della vita artistica.
La villa e il complesso espositivo adiacente sono collocati in una proprietà, messa a disposizione della Fondazione Chaplin, che si estende per 14 ettari tra parco e bosco.
La visita alla villa consente di conoscere i luoghi vissuti da Charlie Chaplin e dalla sua numerosa famiglia, oltre che da amici famosi che si recavano a fargli visita (attori, musicisti, ma non solo, tra questi Albert Einstein).
Numerosi video, che sono continuamente proiettati nelle varie stanze, permettono di vedere i dettagli della vita del grande artista.
Chaplin era nato in una povera famiglia a Londra e fin da piccolo coinvolto dal padre come artista di strada. Si trasferì negli USA in cerca di fortuna e qui iniziò la sua carriera nello spettacolo.
Nel 1952 Chaplin fu espulso dagli Stati Uniti, nel periodo del Maccartismo, quando si scatenò la ricerca di tutti coloro che potevano avere simpatie per il comunismo.
Chaplin decise di trasferirsi in Svizzera, proprio a Vevey. Ha vissuto tranquillamente in questo piccolo paese dove era facile incontrarlo in un negozio o durante qualche passeggiata lungo il lago.
Chaplin è sepolto nel piccolo cimitero a Corsier.
Il Museo da la possibilità di percorrere la vita del grande artista attraverso la ricostruzione delle scene di alcuni dei suoi film, dove sono presenti statue di cera che riproducono alcuni personaggi, oltre allo stesso Chaplin, rendendo il tutto ancora più suggestivo.
La visita di questi ambienti, ricostruiti nei minimi dettagli, permette di entrare nei vari set cinematografici e interagire con l’ambiente come con un salto nel tempo.
Un’esperienza divertente e emozionante, favorita dalle proiezioni dei suoi film che sono ancora oggi attuali e coinvolgenti.
Il Museo, da poco aperto, sta riscuotendo un successo di visitatori, con piena soddisfazione degli organizzatori, come ha dichiarato Annick Barbezat-Perrin direttore della comunicazione del Mondo di Chaplin, per conto della Fondazione Grevin.