VinItaly 2017: uno sguardo sulla Toscana

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VinItaly 2017: uno sguardo sulla Toscana
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VinItaly 2017: uno sguardo sulla Toscana

Si spengono le luci sull’edizione Vinitaly 50+1, un vero e proprio show del vino dal format più che mai consolidato. Sono i numeri a testimoniare l’importanza di questa manifestazione: 128 mila presenze, oltre 4 mila espositori, buyer esteri ancora una volta in aumento e toccano quota 30 mila con un +28% solo dal Brasile. Numeri che danno una misura del fascino del vino italiano all’estero e non solo, dando fiducia ai produttori dopo i dubbi Brexit e lo spauracchio dazi dagli Stati Uniti.

Ma passiamo al vino, agli assaggi di degustazione svolti in tre giorni di fiera. Ed eccone il risultato: la nostra Top 10 vini toscani, assolutamente da non perdere:

Tenute Silvio Nardi, Brunello di Montalcino DOCG 2012. Azienda storica di Montalcino che presenta un Brunello dalla straordinaria eleganza, non eccessiva concentrazione e dal finale particolarmente lungo. Memorabile.

Castello di Querceto, “Il Cignale” 2011 IGT Colli della Toscana Centrale. Un classico del Castello (Cabernet Sauvignon e Merlot), sempre solido e carnoso nella beva. Sincero.

Oliviero Toscani, OT 2012 IGT Toscana Rosso. L’istrionico fotografo coadiuvato dall’aiuto di suo figlio Rocco in quest’avventura enologica, presenta uno splendido rosso (Syrah, Cabernet Franc, Petit Verdot), ricco e avvolgente. Sensuale.

I Veroni, “Vigneto Quona” Chianti Rufina Riserva 2014. Naso molto ricco di frutta (Sangiovese), una delle prime sorprese del difficile millesimo 2014 (annata da molti sottovalutata che invece sta trovando il suo equilibrio durante il riposo in bottiglie), morbido ma vivace in bocca. Contemporaneo.

Terre del Sillabo, “Niffo” 2009 IGT Toscana. 100% Merlot, grande carattere per questo rosso proveniente dalla Lucchesia, mostra i muscoli tra frutta e speziatura esotica. Intrigante.

Gagliole, Gagliole 2014 IGT Colli della Toscana Centrale. Blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon, altro 2014, in questo caso dalla zona di Castellina e Panzano in Chianti, il terroir si fa riconoscere, piccoli frutti rossi e violetta la fanno da padrone al naso, molto gradevole al palato. Tipico.

Podere Sapaio, Bolgheri Superiore “Sapaio” DOCG 2015. Una garanzia anno dopo anno, che stupisce sempre con la sua forte personalità (Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Cabernet Franc). Corposo, fruttato e molto equilibrato. Eclettico.

Salustri “Narà” 2015 IGT Toscana. Tipico Vermentino, minerale e fresco, con ottimo potenziale di evoluzione nel corso degli anni. Favoloso.

Dievole, Chianti Classico DOCG 2015. Vino splendido di un millesimo da ricordare, setoso e fruttato. Un tannino nervoso che invoglia all’assaggio ripetuto. Moderno, ma non troppo.

Colle Massari, Grattamacco Bolgheri Vermentino DOC 2015. Vermentino della Costa Livornese, assolutamente un must tra i bianchi toscani, esempio di raffinatezza olfattiva ed eleganza, da non sottovalutare il suo potenziale di longevità. Armonioso.

E dopo questo approfondimento sul panorama vitivinicolo toscano, è doveroso da parte nostra dare anche un’occhiata, seppur breve, al resto d’Italia. Partiamo con un rosso piemontese che farà parlare di se negli anni a venire: “Il Castellengo” 2012 (Coste della Sesia DOC), un 100% Nebbiolo della cantina Centovigne; a seguire dal Trentino, il Brut Nature 2011 Trento DOC, l’ultima bollicina arrivata in casa Moser, cantina del campione di ciclismo Francesco Moser; e per finire, un bianco altoatesino che stupisce per finezza e potenza, “Vino del Passo” 2015 della cantina Lieselehof, prodotto da uve Solaris, nuovo vitigno ancora tutto da sperimentare e scoprire.

Questo 51esimo VinItaly va dunque agli archivi e l’appuntamento per il 2018 sarà dal 15 al 18 aprile.

LS

 

 

0 0 1563 19 Aprile, 2017 Flash News, Vino 19 Aprile, 2017

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