Entrando nei saloni della Kurhaus di Merano la suggestione è massima, i soffitti altissimi e finemente decorati, sono manifesto architettonico di una delle più belle espressioni dello stile liberty. Location ideale per uno dei festival enoici più prestigiosi a livello internazionale, questo è il Merano WineFestival. Ci sono proprio tutti e tutti vogliono esserci, produttori, giornalisti e wine lovers. Appassionati letteralmente estasiati per la possibilità di degustare le etichette più prestigiose del panorama italiano e chicche estere. L’intero festival è organizzato alla perfezione e prende sempre più spazio un area riservata alle eccellenze gastronomiche e birre artigianali. In quest’aerea oltre alla possibiiltà di assaggiare e dialogare con chi crea questi gioielli gastronomici vi è anche la possibilità di acquistarli, assecondando i nostri peccati di gola.
Questo il nostro “Giro di Valzer” dei vini toscani degustati:
Carmignano Riserva DOCG Piaggia 2015 / Piaggia: Un blend di 70% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon/Franc e 10% Merlot, splendida interpretazione del Carmignano, frutti rossi e spezie, in bocca tannini solide e bella freschezza.
Chianti Classico Riserva DOCG Rancia 2015 / Fèlsina: 100% Sangiovese per questa Riserva proveniente da un unico vigneto, naso molto complesso e tipico, violette, un ricordo di terra e tanta frutta, tannini fitti e eccezionale bevibilità.
Brunello di Montalcino DOCG 2013 / Donatella Cinelli Colombini: 100% Sangiovese Grosso come da disciplinare, per un’eleganza e carnosità sorprendente, bellissima annata e di grande espressività territoriale, un grande Brunello.
Brunello di Montalcino DOCG 2013 Nastagio / Col D’Orcia: 100% Sangiovese elegante e fine, un Brunello che gioca su toni floreali e fruttati, garbato e nobile, vino da conservare ma anche da bere.
Chianti Classico Riserva DOCG Basilica San Martino 2013 / Cafaggio: Un blend di 85% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon e 5% Cabernet Franc, una garanzia per un Chianti Classico Riserva che mostra i muscoli, constante negli anni come un maratoneta, piccoli frutti rossi in una grande concentrazione, tannini setosi e finale persistente.
Il cuore non vorrebbe mai lasciare questi saloni dalle atmosfere principesche e ovattate, ma altre avventure ci attendono. Torneremo l’anno prossimo sicuri che Helmut Köcher e il suo team si supereranno nuovamente.
Luca Sabatino