Diario di un Sommelier: Vini di Vignaioli 2018, energia liquida

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Diario di un Sommelier: Vini di Vignaioli 2018, energia liquida
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Diario di un Sommelier: Vini di Vignaioli 2018, energia liquida

Quest’anno sono tornato a Fornovo di Taro (Parma) per Vini di Vignaioli manifestazione dedicata ai vini biodinamici. Uscendo dal tendone di degustazione, l’euforia era alle stelle, con i miei amici e ottimi degustatori Francesco e Nicola ci siamo avviati all’auto per andare a cena. Credevo che l’euforia fosse dovuta alla compagnia o a qualche deglutizione di troppo durante gli assaggi, ma più mi allontanavo da Fornovo più il ragionamento si articolava e stratificava nella mia testa. Questo tarlo mi ha ossessionato per diversi giorni, a cosa era dovuta quell’euforia?

L’illuminazione avviene così, per caso, passeggiando tra le campagne in solitudine, provando lo stesso genere di sensazione euforica. La risposta sotto certi aspetti è quasi elementare: a Fornovo durante Vini di Vignaioli, l’euforia era dovuta all’ondata tsunamica di energia positiva che pervadeva l’intero tendone. Non ci sono ingessature, non ci sono schemi, tutto viene presentato per quello che è: vino. Certo ci sono commercianti e faccendieri del vino, che speculano su questa «moda» biodinamica ma la realtà è, che questo è un ambiente sincero e riuscito, tra personaggi un’ po’ naif e neobohèmien. I vini anch’essi sono energia, poco importa se la macerazione è di 5 o 120 giorni, quello che conta è se il vino che ne risulta ha energia o meno, e questo è un concetto che vale per qualsiasi vino.

Per energia del vino, si intende la capacità di questo liquido di farci smarrire, portandoci per mano nel luogo dal quale proviene, sussurrandoci quali mani lo hanno accudito, e come è stata l’annata… Questa è l’energia di un vino.

Tre piccoli suggerimenti di vini Toscani degustati, pura energia:

Vigna alla Sughera di I Mandorli (Suvereto), Sangiovese della Costa Etrusca, ricco, netto, con note salmastre veramente un bel vino.

Canaiolo di Podere Casaccia (Scandicci), Canaiolo in purezza che cresce sulle colline limitrofe alla città di Firenze, delicato, floreale cenni di violetta e frutta rossa.

Pinot Nero di Voltumna (Dicomano), siamo nel Mugello e da queste parti il Pinot Nero viene parecchio bene, questo ne è un esempio, fragoline e mineralità.

Ormai l’ondata euforica è svanita e attendo con trepidazione il momento di trovarmi di fronte ancora una volta a un sorso di «energia liquida».

Luca Sabatino

0 0 1729 29 Novembre, 2018 Flash News, Vino 29 Novembre, 2018

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