L’eleganza del San Leonardo 2013, prodotto dai Marchesi Guerrieri Gonzaga, si impone al vertice della produzione enologica italiana: a sancirlo è il mensile Gentleman che grazie a Cesare Pillon ed Emanuele Elli ha stilato la Top 100 edizione 2018, sulla base di uno studio di Winenews e incrociando simboli e punteggi delle più autorevoli guide italiane.
Da sempre questo campione dell’enologia italiana si distingue per eleganza e coerenza stilistica, il Gambero Rosso nell’assegnare all’annata 2013 i Tre Bicchieri ne celebra la “vitalità, complessità, eleganza, armonia”, Daniele Cernilli in Doctor Wine lo definisce “grande vino intenso ed elegante”, Slowine sottolinea la sua “finezza ed eleganza, di stoffa superiore”, per Bibenda è immagine di “eccellenza, nobiltà ed eleganza enologica”, Veronelli parla di un “gioiello dell’enologia italiana, campione di finezza ed eleganza”, Vitae infine oltre alle Quattro Viti gli ha assegnato il Trastevin 2018 come vino simbolo della sua regione.
Ma il successo del San Leonardo non è solo italiano: Jancis Robinson, MW e una delle più autorevoli voci del giornalismo britannico, ha scritto in questi giorni sul Financial Times che ci troviamo di fronte ad un autentico “baluardo italiano in un mare di cambiamenti. Mentre lo stile dei vini cambia costantemente, San Leonardo rimane sempre fedele a se stesso”.
Complice di questo successo anche un’annata come la 2013 che a Borghetto all’Adige, Trentino del sud, è stata di rara regolarità, con precipitazioni preziose per dare respiro alle vigne anche nella stagione più calda e con escursioni termiche tra giorno e notte a partire da fine agosto che hanno garantito aromaticità e freschezza delle uve.
Dice Carlo Guerrieri Gonzaga ricordando la nascita del San Leonardo, anno 1982: “Quando ho iniziato a seguire l’azienda di famiglia volevo dare vita ad un vino che potesse esprimere l’eleganza e la finezza dei più grandi vini del mondo. Quello che possiamo assaggiare oggi è il frutto del rigore e della passione di una grande squadra guidata oggi da mio figlio Anselmo. È un vino che deve la sua eccellenza al terroir, al luogo in cui viene prodotto e al clima dagli influssi mediterranei ed alpini che lo rendono davvero unico”.
Quando si dice Noblesse oblige…