Vinitaly, il vino italiano cresce nel nome della qualità e della competitività sui mercati internazionali

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Vinitaly, il vino italiano cresce nel nome della qualità e della competitività sui mercati internazionali
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Vinitaly, il vino italiano cresce nel nome della qualità e della competitività sui mercati internazionali

I tre principali mercati anglosassoni (Canada, Stati Uniti, Regno Unito) che hanno sostenuto la crescita del mercato vino del 5,4% lo scorso anno, in questa edizione del Vinitaly 2016 si riconfermano, almeno guardando l’interesse dei buyer esteri.

La crescita di buyer grazie al potenziamento delle attività di incoming di Vinitaly, fanno segnare un aumento a doppia cifra anche per Giappone, Francia e Paesi Bassi, mentre dalla Cina arriva il dato più interessante con un +130%, sperando che possa essere di buon auspicio per determinare una crescita come quota di mercato nei Paesi Asiatici, supportati anche dalle iniziative sollecitate dal premier Renzi in materia di made in Italy, sviluppo digitale, e promozione del sistema Paese.

“L’obiettivo era quello di dare un segnale chiaro alle aziende espositrici e ai visitatori, per fare in modo che la 50ª edizione di Vinitaly fosse quella che proiettava la rassegna nei prossimi cinquant’anni” ha detto il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese-. L’aver saputo mantenere la parola data e creare un format che ha soddisfatto in pieno le attese, sia per il wine business in fiera sia per il wine festival in città, con una edizione di Vinitaly and the City dai grandi numeri, è motivo di orgoglio e di impegno per migliorare ulteriormente il prossimo anno”.

“Questa edizione è stata l’occasione, inoltre, per celebrare la storia di una manifestazione che da 50 anni promuove nel mondo il vino italiano e la sua cultura – ha aggiunto Danese. Per la prima volta, infatti, un Capo dello Stato ha inaugurato ufficialmente Vinitaly. Il presidente Mattarella ha ricordato la funzione del Vinitaly quale “vettore e simbolo della qualità vitivinicola italiana, apprezzata nel mondo”, nell’ambito di un progetto di “internalizzazione e sostegno dell’export verso nuove aree di consumo».

Vinitaly 2016 ha ricevuto lunedì 11 aprile la visita del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha discusso degli sviluppi delle vendite digitali del vino, insieme a Jack Ma, fondatore di Alibaba, il colosso dell’e-commerce cinese che proprio da Verona ha lanciato il 9 settembre la Giornata del vino in Cina. Con loro anche il ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina, che nella giornata conclusiva ha organizzato in fiera il Forum dei ministeri europei dei principali paesi a vocazione vinicola, per ribadire la necessità di difendere le denominazioni d’origine e le leggi sull’etichettatura.

Nei quattro giorni, oltre agli incontri b2b, si sono tenuti più di 300 appuntamenti tra convegni, seminari, incontri di formazione sul mondo del vino. In primo piano, come ogni anno, le esclusive degustazioni, tra cui quella della Vinitaly International Academy che ha ricordato la figura di Giacomo Tachis, uno dei più grandi enologi italiani recentemente scomparso.

In contemporanea a Vinitaly, si sono svolte come ogni anno, Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull’agroalimentare di qualità (www.solagrifood.com), ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola (www.enolitech.it).

La 51a edizione di Vinitaly è in programma dal 9 al 12 aprile 2017.

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0 0 1644 14 Aprile, 2016 Flash News 14 Aprile, 2016

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Si occupa di fotografia, grafica e progetti di comunicazione per il motorsport, viaggi avventura, food&drink. Sommelier per passione, nel tempo libero si dedica alla cura della vigna.

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